Metodo Ancestrale

Il termine ancestrale significa 
trasmesso,
ereditato
dagli antenati.
Ancestrale è il metodo anticamente utilizzato in Emilia
per la produzione di vini frizzanti e spumanti.

Una raccolta fatta 
ancora a mano

Per esaltarne al massimo le qualità organolettiche, attraverso una attenta potatura e complice un terreno particolarmente vocato alla viticoltura di qualità, le rese di uva per ettaro vengono volutamente limitate a 100/120 quintali, a fronte dei 210 previsti dai disciplinari.

Travasi

Per preservare i lieviti, la struttura, e le caratteristiche organolettiche del vino, esso viene chiarificato unicamente secondo la tecnica dei travasi.

Imbottigliamento e rifermentazione

Il vino viene imbottigliato a marzo, dopo circa sei mesi di affinamento in acciaio a temperatura controllata. La concomitanza dell’imbottigliamento con i primi tepori stagionali riattiva i lieviti presenti che innescano una seconda fermentazione del residuo zuccherino.Si producono così in bottiglia un’ulteriore dose di alcol e l’anidride carbonica che darà origine alla meravigliosa miriade di bollicine che ci aspettiamo da un vino frizzante. Terminata la rifermentazione, i residui di lievito si depositano sul fondo della bottiglia. La velatura degli ultimi bicchieri è caratteristica imprescindibile di questo metodo antico.
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